La storia di Arthur
Arthur arriva in Italia a inizio ottobre 2024 per un’intervento di correzione della cardiopatia congenita che non può essere effettuato in Camerun. Ha poco più di un anno e una situazione complessa: presenta infezioni cardiache ricorrenti e anche una malformazione all’apparato urinario. Nonostante questo, il piccolo, può volare su un aereo di linea senza supporti medici per raggiungere le cure che lo attendono.
Arthur è il simbolo stesso della resilienza. Durante la sua lunga permanenza ha affrontato otto interventi chirurgici: uno per correggere la sua grave cardiopatia congenita e ben sette per curare l’onfalocèle, la complessa malformazione dell’apparato urinario. Malgrado tutto, Arthur non ha mai perso il sorriso e la voglia di vivere. La sua gioia e la sua forza hanno illuminato i corridoi del reparto di Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, diventando fonte di ispirazione per medici, infermieri e tutti noi.
La storia di Arthur è anche la storia di una madre coraggiosa, che per salvare la vita del proprio figlio ha lasciato tutto: casa, famiglia e lavoro. Per nove mesi ha affrontato con forza e determinazione una realtà completamente nuova, lontana anni luce dal suo mondo, restando sempre accanto al suo bambino, senza mai arrendersi.
Tutto questo è stato possibile grazie al nostro partner “Una Voce per Padre Pio” che ci ha sottoposto il caso e si è preso cura del piccolo Alex e della sua mamma nella permanenze extra-ospedaliera e a un donatore che ha finanziato gran parte del viaggio di Arthur. Il suo sostegno ha reso reale un miracolo: ha fatto volare Arthur verso le cure, restituendogli la possibilità di crescere, vivere e sorridere. La sua generosità ha trasformato il dolore in speranza, l’incertezza in futuro. E noi, insieme ai piccoli che aiutiamo ogni giorno, gli saremo per sempre riconoscenti.
La partenza
Il viaggio di Artur inizia il 3 ottobre 2024. Il piccolo parte con la sua mamma da Douala per far scalo a Bruxelles. Purtroppo il volo dal Camerun si è dovuto fermare per diverso tempo a Nizza perché un passeggero stava male e questo ha generato il ritardo in arrivo a Bruxelles e l’impossibilità di prendere la coincidenza per Malpensa. Il piccolo Artur e la sua mamma sono quind ripartiti il giorno successivo e atterrati il 4 ottobre a Milano.
L'intervento
Arthur viene ricoverato il giorno stesso dell’arrivo e dopo una decina di giorni, come previsto, viene operato al cuore. L’intervento è molto lungo e complesso. L’onfalocele ha compromesso i suoi organi interni e, per questo motivo, è stato necessario rimuoverlo. Il decorso post-operatorio è difficoltoso perché purtroppo le sue vie urinarie sono congenitamente molto malformate e gli hanno causato non pochi problemi. Arthur subisce delle operazioni successive per l’adeguamento e la rimozione dello stent che collega il rene all’apparato urinario. Il suo percorso è lungo ma è un piccolo guerriero e risponde bene alle cure.
Il ritorno a casa
Lo stent viene rimosso il 13 maggio 2025 e, finalmente, dopo due posticipi di rientro, il piccolo Artur il 4 giugno vola verso la sua casa.
Dopo ben nove mesi di permanenza in Italia, il nostro piccolo guerriero Arthur è potuto tornare a casa, in Camerun, pronto ad affrontare il suo futuro.